Dal 5 marzo i consumatori potranno finalmente acquistare le ricariche per il cellulare senza più il balzello dei costi di ricarica. Nessun rinvio, quindi, all'entrata in vigore del decreto legge. È scaduto, infatti, il 13 febbraio il termine ultimo per presentare emendamenti contrari al decreto, come quello paventato nei giorni scorsi su uno slittamento della data entro la quale gli operatori avrebbero dovuto mettersi in regola con la nuova legge (cioè abolire i costi di ricarica).
Andrea Lulli, relatore alla Camera del disegno di legge di conversione del decreto sulle liberalizzazioni, ha chiuso di fatto le porte a possibili modifiche o rinvii alla legge, confermando che la data di entrata in vigore della normativa resterà il 5 marzo. Se è vero che la presa di posizione di Lulli sembra scongiurare in qualche modo possibili cambiamenti dell'ultimo minuto al decreto legge, è altrettanto vero che occorre vigilare sull'iter della discussione parlamentare, per essere certi che nei prossimi 60 giorni non sia posto un bastone tra le ruote tramite qualche emendamento voluto dai poteri forti delle lobby telefoniche.
Altroconsumo, poi, vigilerà sul comportamento degli operatori mobili una volta aboliti i costi di ricarica. Le aziende di telefonia hanno infatti già messo a budget tali ingenti entrate ed è lecito aspettarsi che tenteranno di rifarsi su altre componenti tariffarie (magari modificando al rialzo i costi delle telefonate). Altroconsumo monitorerà con attenzione nei prossimi mesi l'andamento delle tariffe e provvederà a segnalare alle autorità e allo stesso ministro Bersani ogni comportamento scorretto ai danni dei consumatori.
fonte: www.ALTROCONSUMO.it